LE VOCI DEL SILENZIO
XXIV Rassegna di Teatro delle Scuole 2011 - LODI

UN ALBERO, SOLO UN ALBERO
Classe 4A Scuola Primaria S.F. Cabrini

Un’aula (la nostra aula) e, fuori da quell’aula, un albero. Alto e slanciato dal suo posto privilegiato guarda e viene guardato. Un’aula e, dentro l’aula, dei bambini….una finestra. I bambini guardano l’albero e l’albero  guarda loro. Guarda e, in silenzio, ascolta. Guarda e in silenzio parla. Quell’albero ha tanto da raccontare nel suo silenzio: con le sue radici saldamente impiantate nella terra, attraversa il tempo e le stagioni; in silenzio racconta del fiore che sboccia, della solitudine e del freddo, della neve che si adagia come piuma leggera, di una porta che si chiude, di chi tace verità o bugie, di chi ride e di chi piange, di chi parla e di chi sta zitto. A lui i bambini rivolgono lo sguardo quando le mura dell’aula stanno strette, quando la mente va “ …e i vetri ridiventano sabbia,  l’inchiostro ridiventa acqua,   i banchi ritornano alberi…”  E l’albero diventa un  animale fantastico, i suoi rami fanno solletico alle nuvole, le sue foglie bagnate dalla pioggia, piangono, oppure, spinte dal vento, danzano nell’aria, fanno le capriole nel cielo. Che rumore fa una foglia che cade? Che rumore fa un albero che cresce? Nel silenzio un albero e dei bambini si guardano e nel silenzio si parlano e si raccontano.  Ad accompagnare il silenzio dell’albero, che non è  silenzio assoluto, le voci della poesia e della musica, che  aiutano a ritrovare l’idea di un tempo e una natura tra loro e con noi intrecciati.
Così, nel dialogo muto che si intesse tra l’albero e i bambini,  le parole diventano immagini e le immagini riescono a fare a meno delle parole. Il silenzio illumina, sussurra e  unisce, porta lontani, racchiude in sé tutte le paure e tutti i sogni del mondo. Le parole di Carlo Lucarelli, Gianni Rodari, Eugene Borches e Alda Merini si intrecciano ai  pensieri e alle emozioni di un gruppo di alunni che, nel corso di un anno scolastico entra in sintonia con l’albero che, fuori dalla finestra, da giorni, impassibile  è fermo ad osservare e ad ascoltare  e raccontano l’amicizia,  se possiamo chiamarla così, fra un albero e dei bambini nel dipanarsi delle stagioni e nel silenzio della natura.